Sabet 10 de Dicember 2016
Come mi ero prefissato, a Sant’Ambrogio agenda fitta di impegni:
h10:00 Dal Verme
h13:00 Casa per scarico materiale fotografico Benemerenze
h15:30 CAM Garibaldi per
“Prima che vegna nòtt” a chiudere… fiera di Òh bèi òh bèi.
Ora ti racconto.
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La giornata, meteorologicamente parlando, era ottima. Così, sceso dal tram in via Torino, invece di andare subito al Dal Verme, ero in anticipo all’appuntamento con la Cavanna e la Piera Bottini, sono andato in piazza Duomo per un saluto rapido alla Madonnina.
È un’abitudine che ho da molti anni, da prima che frequentassi gli ambienti meneghini quando passo in piazza Duomo, e in bici ci passo varie volte al mese, mi fermo, d’inverno mi tolgo il cappello, d’estate gli occhiali da sole, e mi faccio il segno della Croce.
Quando parto da Milano, per un viaggio o una vacanza, vado sempre a salutarla e mi fermo un poco di più. Anche Andrea, mio figlio fa la stessa cosa, quando viveva a Barcellona, come me quando stavo lontano da Milano per molto tempo, andava a salutarla alla partenza e al ritorno. Ok ok... basta.
Ancora una cosa... All’alba mi sono svegliato con un’idea in testa… «E se consegnassi al Sindaco l’invito all’inaugurazione della mostra? In anteprima al Primo Cittadino?».
Mi sono vestito, ho acceso il PC, e cominciato a scrivere a testa bassa la lettera di accompagnamento. Ho modificato la bozza dell’invito per adattarlo, l’ho importato l’immagine nel testo, l’ho stampata, firmata, gli ho infilato un biglietto da visita, l’ho chiusa in una busta e me la sono messa in tasca.
Sono arrivato al Dal Verme ancora in anticipo all’orario fissato, così ho potuto tenere i posti ed assicuramene uno che mi permettesse di scendere a bordo palco e ritornare alla poltrona con facilità.
Poco dopo è arrivata la Paola e a ruoto la Piera, che è arrivata da sola, in taxi… (è grande davvero la Bottini). Prima che iniziasse la cerimonia ho avuto il tempo di fare un giro nella VIP-Zone e scattare qualche foto. Naturalmente a Barbato e consorte, ad una Flora Savelli sempre elegante, cappellino di panno maron con coccarda, alle prese con una hostess che assegnava i posti. La Piera Bottini e la Paola Cavanna eleganti ed in tinta una con l'altra (io ero in jeans...) c’era anche il Luca Barbato, oltre alla "Barbato Family" al completo che nella successiva serie di foto vedrai meglio. Sono riuscito anche a salire sul palco e fotografare gli Attestati e le Medaglie d’oro.
Dopo le consegne, fotografi, giornalisti e curiosi (come me) hanno assediato i VIP-Benemeriti e il nostro Tullio, al pari del Primo Cittadino Giuseppe Sala e della Ex-Sindaca (come si usa dire oggi) signora Moratti, non hanno potuto sottrarsi.
Il riconoscimento si divide in due sezioni: Attestati di Benemerenza – consegnati 21, tra associazioni, entità sociali e/o lavorative e cittadini – Medaglia d’Oro – consegnate 15 personaggi e una alla memoria, a Mariella Borasio.
Il cerimoniale delle consegne era rapido e sobrio, in perfetto stile meneghino: l’annunciatore/trice legge la motivazione mentre l’interessato si avvicina al palco, quando sale e raggiunge il Sindaco, la ripresa di una TV a circuito chiuso, proietta su un mega schermo, poco visibile per il chiarore in sala, il momento della consegna. Una stretta di mano, foto documento/ricordo… e sotto il prossimo. Pensavo che il benemerito avrebbe fatto un breve discorso di ringraziamento, invece…
Dettaglio. Visto che il Tullio era il sesto della lista per l'assegnazione, sono andato dietro al palco e mentre il tipo al mixer stava parlando ad un tecnico, ho inserito una USB nello strumento di comando del maxi-schermo, ho scaricato un file, ho scritto sul blocco di appunti di regia “Tullio Barbato usare file PERSONAL-BARBATO”.
Poi, allontanandomi ho sussurrato al tecnico… nuove disposizioni del regista.
Così quando è stata la volta del nostro Tullio,
sul mega schermo è apparsa l’immagine
che hai visto nella foto, l
a copertina che avevo preparato per il video
che mi ero ripromesso di fare.
Avrei voluto mettere, nella chiavetta USB,
questa immagine qui a lato,
ma poi mi son detto,
“meglio non innervosire troppo il Sindaco,
visto che poi gli devo dare l’invito…”
Questa la motivazione riportata nel libretto dell’evento e letta dalla annunciatrice.
Tullio Barbato
Ha fondato e diretto per quasi mezzo secolo la storica emittente milanese Radio Meneghina. Corrispondente, redattore, inviato speciale, nella sua lunga carriera ha spaziato, collaborando per importanti testate, dalla cronaca allo sport, dall’economia agli spettacoli, dagli esteri alla politica interna. Cronista attento e puntiglioso, polemista arguto, tanto da meritarsi negli ambienti politici milanesi il soprannome di "Veleno", ha diretto importanti uffici stampa, tra cui quello della Provincia di Milano. Anche come scrittore ha confermato il suo eclettismo, passando da un genere a un altro con elegante disinvoltura. Fondatore del festival "Milano Canta" e sostenitore di iniziative per valorizzare costumi e tradizioni milanesi, è uno dei maggiori conoscitori della Milano del nostro tempo.
N.d.r. Il grassetto alla parola “Veleno” l’ho messo io, perché mi piace troppo e lo trovo azzeccato come suo soprannome.
Se clicchi sul fotomontaggio “DATE A TULLIO QUEL CHE È DI TULLIO” puoi vedere il breve video, questa volta su YouTube per essere visibile a chi non si è iscritto a Facebook, della consegna. (Poi di che non ti penso...)
P.s. Naturalmente sto scherzando. Nella foto del mega-schermo ho inserito con Photoshop la copertina del video fatto al Tullio.
Anch’io mi sono dato da fare, e oltre ai Carabigner e ai Ghisa ho fotografato il Gianni Bianchi presidente di Cascina Linterno, una sorridente Paola Cavanna con il registra e responsabile del Teatro Officina, Massimo Devita, entità culturale anch’essa premiata con l’Attestato. Divertente è l’espressione del Roberto Carusi (giacca vento verde) quando si è visto puntare il mio obbiettivo contro. Dopo averlo fotografato più volte al CMC di Largo Corsia dei Servi, agli spettacoli del Marelli, deve aver pensato “anche qui…”. Click Immortalato.
Il giornalista Lenzini se la ride col Tullio Barbato. Appena prima di uscire ho incontrato Paolo e Luca Altomare (padre e figlio). Sono miei vicini in quartiere, amici dei miei. La mamma in particolare ha sempre stimato papà Paolo per la forza d'animo, l'impegno e la determinazione nel E-SI-GE-RE e far rispettare i diritti della persone disabili. «Paolino... - che a dispetto del soprannome è il padre - ci vediamo al tennis».
Una foto “Comunale” è quella con l’Assessore Pierfrancesco Majorino, una signora che no conosco che lo divide da Paolo Hutter ex direttore di RP (premiato) e la simpatica e vivace Consigliera Comunale alle Pari Opportunità, Daniela Alessandra De Marchi.
Ma le più belle foto sono quelle della famiglia Barbato e del suo gruppo di supporto, che chiudono il reportage su queste Civiche Benemerenze 2016.
Ecco la seconda serie di scatti.
È stata la mia prima volta, forse perché conoscevo alcuni dei personaggi benemeriti, ma devo dire che mi è piaciuta.
Se vedom… elbor
S’eri 'dree desmentegamm… Sono riuscito a consegnare di persona l’invito al Primo cittadino, anticipandogli il contenuto della busta perché suo sguardo, tra il sorpreso e il sospettoso lo ha richiesto. (Ed è comprensibile, coi tempi che corrono).
Certo che la consegna non significa nulla, relativamente ad una sua o di un incaricato, presenza all’inaugurazione, ma sono convinto che se ha aperto la busta e letto quattro righe della lettera, un poco di curiosità (o di sconcerto nel constatare di quanti folli il mondo sia abitato) deve averla avuto.
Quando gli manderò l’invito “originale” poi… ne avrà la conferma. Nell'immagine a destra la documentazione fotografica della lettera/invito che ho scritto l’alba del 7 Dicembre 2016, prima di uscire di casa per andare alla consegna delle mie prima Civiche Benemerenze, che ho cercato di raccontarti… a modo mio.
Se… rivedom… elbor