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Maggio 2016 
Prima delle quattro, non è l’orario di un appuntamento, anche se in verità è il primo dei quattro appuntamenti che ti propongo. 

 

 

 

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Qualche tempo fa, la Piera Bottini mi ha mostrato una pubblicazione della fine del secolo scorso,  scritta da Speri Della Chiesa Jemoli, in dialetto milanese, intitolata: “4 Giaculatori a Sant Antoni del Porscell”. (Un approfondimento su Speri Della Chiesa Jemoli lo puoi leggere cliccando qui).

Catturato dalla bellezza e particolarità del disegno di copertina, di quel volumetto che mostrava tutti i passaggi di mano che negli anni ha avito, sfogliandolo, ho notato che l’illustratore Aldo Mazza (eccellente pittore ed illustratore milanese della prima metà del Novecento, se vuoi approfondire la sua vita ed opera, clicca qui) aveva sapientemente interpretato le parole dell’autore, con quattro divertenti tavole che rappresentano le “stagioni” della protagonista: l’aurora, il mattino, il meriggio e la sera.
Sempre più incuriosito, ho chiesto alla Piera di leggermi qualche strofa qua e là. Dopo aver trattenuto il sorriso per un paio di passaggi narrati con la luce “dell’alba”, ascoltate alcune delle classiche situazioni “mattutine” e “pomeridiane” che tutti abbiamo conosciuto, e non aver saputo controllare il divertimento di talune   descrizioni “serali”, ho pensato che sarebbe stato bello se quelle femminili quattro stagioni, fossero state lette da altrettante donne.

La ricerca non è stata facile, ed il risultato è frutto di una joint venture (t'el disi in milanes… colaborazion) di quattro donne davvero speciali.

L’aurora, interpretata dalla Maria Rosa Cadelli, che oltre a dover leggere in un vernacolo milanese della fine del secolo scorso, ha dovuto modulare la voce, imitando l’intonazione adolescenziale, ed al contempo, superare l’imbarazzo di leggere “pruriginosi” pensieri giovanili. 

Il mattino, interpretato dalla Daniela Pizzigoni, che se non ha dovuto falsare la voce, ha dovuto cimentarsi, per la parte che l’autore ha “per lei” scritto, con non facili pronunce di parole, o complicate espressioni che  nel dialetto milanese attuale, ormai son cadute in disuso.

Il meriggio, interpretato dalla Paola Cavanna, che con il carattere vivace e la capacità interpretativa che si ritrova, la padronanza della lingua/dialetto ha dato una interpretazione della stagione, che autore ed illustratore son certo si unirebbero ai nostri complimenti.

La sera, interpretata dalla Piera Bottini, che con la perfetta intonazione del personaggio, la ineccepibile ritmica della lettura, la assoluta padronanza della pronuncia, ha elevato ulteriormente, se ancora fosse possibile, il livello delle interpretazioni. Inoltre… la sua giovinezza innata, la vivacità giocosa ed allegra che le appartiene e che l’ha portata, a richieder lei stessa di interpretare una parte, che è ragionevole pensare, per contenuti e significati, non essere ambita, la rende forse la più speciale di queste quattro meravigliose donne, che hanno voluto giocare, divertirsi e speriamo… farti divertire cont i “4 giaculatori a Sant Antoni del Porchell”.

Lascia che ti dica brevemente di un altro aspetto peculiare che inorgoglisce il team. 
Le registrazioni delle diverse “stagioni” sono state fatte in differenti periodi, da differenti persone, utilizzando differenti apparecchi Smatphone. I files sono stati trasmessi vicendevolmente via internet, alcuni tramite WhatApp, mentre il “tecnico del montaggio” si trovava all’estero. 
Tutte le bozze/correzioni sono state valutate ed approvate congiuntamente utilizzando la comunicazione in rete, prima di essere stati pubblicati sul sito.
Non male… per essere dei “vecchi rintronati” che hanno dovuto imparare questa tecnologia quando gli anni non erano più verdi.

Dopo la scansione della copertina, la presentazione dell’autore e dell’illustratore, trovi il titolo della prima giaculatoria. (Le altre tre saranno pubblicate nei prossimi tre mesi). Segue la barra audio relativa lettura che potrai accompagnare, leggendo tu stesso il testo dalle pagine originali della pubblicazione, per mezzo delle scansioni delle stesse.

Buon divertimento elbor

Ps. Ti ricordo che se desideri lasciare un tuo commento, sarà ben accetto e di stimolo per altri… internauti milanesi

 


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Legge Maria Rosa Cadelli 

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Tutti gli estimatori, pardonmolti degli estimatori della pittura di Elio Borgonovo, amano come dipingeva le ringhiere, gli scorci dei cortili milenesi, i muri coi chiodi o le mollette appese al filo dei panni, in poche parole; il pittore della vecchia Milano. 

Ma papà, ed uso questo termine appositamente, anche se era consapevole di non possedere una particolare “predisposizione” nel dipingere la figura umana, è vero che in età giovanile ci si è cimentato, realizzando dei lavori  più che apprezzabili (a parer mio), talvolta ci si cimentava.
Ciò dimostra che era una sentita esigenza, una “prova” alla quale si sottoponeva, volontariamente, e senza celarsi dietro rocamboleschi depistaggi. Molto chiaramente e semplicemente… dipingeva, firmava e non esponeva. Ecco perché ho usato il termine… “papà” al posto de… il Borgonovo, l’artista, il pittore. 
Noi di casa, conoscevamo questo aspetto suo e della sua pittura, sul cavalletto abbiamo visto tele di bambini con la cartella o donne gravide, persino un 70x100 cm, realizzato in tecnica mista, olio/collage, che ha fatto in occasione della morte del al pilota della Ferrari Lorenzo Bandini.

Anche questa Gioconda (soggetto che di per se stesso è ben più che arduo, e di impossibile paragone) è firmata in modo che inequivocabilmente sia la… sua Gioconda, in uno dei suoi cortili, con tutti i pregi e difetti dell’opera, senza nascondersi dietro a pseudonimi.

Se vedum… elbor

 

Ps. Io si che mi nascondo dietro uno pseudonimo… il suo in età giovanile.   smile25x3

 


 

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Se scrivom... elbor