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Olio su cassetto di vecchia macchina per cucire - 41x13,5 cm
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Vorrei farti notare quanto papà si divertisse a dipingere. A parer mio in quest'opera lo si intende.
Vicino al numero 1: si vede una piccola lampadina, nel suo portalamada fissato al muro sbrecciato. In realtà è un maschio di un bottone automatico incollato sul fondo del... cassetto di una vecchia macchina da cucire.
Vicino al numero 2: si vede un lavandino, tipo ferro smaltato, con due buchi "aggiuntivi" per lo scarico dell'acqua. In realtà è la metà di un bottone, incollata sul fondo del... cassetto di una vecchia macchina da cucire.
Vicino al numero 3: si vede un secchio o cesto di metallo. In realtà è un ditale, incollato sul lato del... cassetto di una vecchia macchina da cucire.
Vicino al numero 4: si vede una... grondaia nell'angolo della casa. In realtà è un ferro da calza di legno, incollato nell'angolo del... cassetto di una vecchia macchina da cucire.
Vicino al numero 5: si vede dipinta sul muretto dei gradini di entrata della porta del suo mondo, la firma di papà.
Si divertiva o no??? Un abbraccio forte viejo.
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A sinistra
1986 - Immagini dialettali di Elio Borgonovo
Ecco quando appare la definizione tanto cara a papà per la sua pittura
A centro
Alcuni supporti recuperati, trattati ed utilizzati per le sue opere, un vecchio cassetto di una macchina per cucire, al quale, dopo averlo dipinto, aggiunge un ditale per simulare un secchio, un ferro da calza per la grondaia, un bottone per lo scarico del gas e un ferretto di chissà che cosa per la ringhiera, ed ecco un dipinto di uno scorcio meneghino trasformarsi in un’opera 3D.
A destra
1987 - Pur con la scarsità dei mezzi di un’isola, da anni sotto embargo economico, Cuba e il suo Popolo, hanno dato al "Compagno Italiano", l’ospitalità e la considerazione riservate alle autorità di grande rilievo.
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Un genio dotato anche di tanta tanta regolarità, sregolatezza… zero. Negli anni che ho vissuto con loro, nei periodi in cui ha avuto lo studio in casa, e non sono stati pochi anni, sia quando lavorava ancora, che quando era pensionato, si svegliava tutte le sante mettine, cascasse il mondo, alle 05:30.
In pigiama, si preparava il caffè, accendeva radio e sigaretta e si sedeva al cavalletto per dipingere fino all’ora di uscire per andare al lavoro. Quando era in pensione, tirava fino all’ora di pranzo. Poi, nelle prime ore del pomeriggio si divertiva con gli oggetti trovati dai suoi "fornitori" per un paio d’ore, per poi riprendere, a "pittare" quando rientrava dal lavoro, fino a quando la Nemi chiamava per la cena. E ancora… un paio d’ore mentre noi guardavamo la TV, poi salutava e se ne andava a letto, leggeva un poco, si addormentava e il giorno dopo… stessa ora… caffè, radio, siga, "pittare" etc.
Non credo che la sregolatezza vada di pari passo con la genialità, per mio padre per lo meno non è stato così.
Dall’alto: credo nello studio di Piazza del Carmine, sotto, a casa a meta anni ‘60/’70. A lato, le prime due dall’alto: sempre a casa negli anni ‘80/’90 e l’ultima, con l’onnipresente ed innamoratissima Cari in braccio a casa a Puerto de la Cruz.
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A sinistra
1974
Le incisioni, le fotografie ed i dipinti dei cinque artisti (qui in un collage davanti alla prima asse per lavare dipinta da Borgonovo), hanno interpretato per i molti visitatori i cambiamenti di una Milano che scompare.
Il catalogo della mostra, nella colonna centrale, le quattro opere degli artisti pubblicate sul catalogo
Sera Ispirata ai quadri di Elio Borgonovo
Ómber tra ciar e scur, ven giò la sera,
el Togn l’ha tiraa dent la bicicletta,
desmentegaa sui cord de la ringhera
rest de bugada, on strasc... ona fódrètta...
Ómber e ómber... ómber de la sera...
col sò pennell l’ha vernisaa d’ombria
i scal, i ripianitt e la stadera,
el finestroeu de la portineria
che l’ha smorzaa ’l ciarin. Sora ’l cement
’na scoa e on portaruff che paren stracch
e spetten on quaidun ch’je tira dent...
Dedree a la gelosia piang on fiolin...
su la latrina on lampedin bislacch
testimòni curios d’on quai basin...
... in córt el vecc trombin
el fa silenzi, el rimira a coo bass
la riana d’on gotton, sul fond de sass...
Ada Lauzi
A centro
Lo scatto a colori della ringhiera n.1 ed un suo classico cortile, completo di ballatoio con panno steso, sotto il piccolo lavandino in ferro smaltato e la classica porta aperta del… cess.
A destra
1985 CIRCOLO AMBROSIANO "MENEGHIN e CECCA"
VIA MONTE DI PIETÀ,1 Milano - Telefono 80.52.053
... Elio Borgonovo è oggi, tre i più alti cantori di Milano, le cui tele portano tutta la sua passione di milanese e al tempo stesso esulano da un discorso "solo" dialettale per elevarsi ad arte la più pura.
L'infanzia in via Guicciardini l'adolescenza al Calvairate, la vita sulla "Gerenzana", i giochi nei vecchi cortili o al "Port de mar", il passato di ciclista, pompiere, vigile, le serate con gli amici, tutto ciò che gli compendia nell'espressione "umanità della ringhiera" si sente, si assapora nei suoi quadri: nelle corti zeppe di particolari ma senza persone per consentire a chi le ammira di vederci dentro chi vuole, nei particolari di un'umile realtà quotidiana che sono impressinella mente di ognuno di noi e la sua mano rende poesie...
Tullio Barbato
… e che Borgonovo interessi a un pubblico ciò è provato. A conti fatti, lui è un antiretorico della pittura; e in tale sua semplicità di dettato, semplicità, avrà anche domani, per sicuro, partita vinta.
M. Portalupi
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Olio su asse per lavare - 58x47 cm
Note: Questa è la prima asse per lavare che Elio Borgonovo ha dipinto. A partire da quest'asse, è iniziata la vasta produzione di opere, prima realizzate su altre assi, poi su svariati supporti in legno, come assicelle dalle forme irregolari, antine o testate di comodini, cassetti di vecchie macchine da cucire, tra gli altri. Regalata dal pittore a sua moglie, è considerata oggi dai figli e dagli eredi, qualcosa che rappresenta lo "stemma della famiglia".
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Sopra: Tre bozzetti di cui uno utilizzato per la tessera annuale di ITALIA-CUBA
Sotto: In tre momenti differenti, con l'attuale presidente della Repubblica e a lato con Juantorena, detto, el caballo.
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Foto in bianco e nero: Papà, con un gruppo di fedelissimi di Radio Meneghina, in visita a Cuba, a La Habana. Qui a cena alla famosa Bodeguita del Medio. Foto a colori sotto: In posa in sella di un sidecar d'epoca, papà alla guida, finge di scarrozzare Cambiaghi, accompagnatore ufficiale per Italturist, agenzia viaggi del Partito Comunista Italiano, quando per entrare a Cuba era l'unico tour operator accreditato.
Foto a destra: Premiazione di un manifesto realizzato da papà. Alle sue spalle, un giovanissimo Luciamo Boschetti, amico di lunga data di papà e... Cuba.
Tre bozzetti realizzati a china, sotto due ricordi personali di Elio
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Dopo il primo viaggio, nel ‘75, per Elio ne sono venuti molti altri, che con nostro rammarico, hanno un po’ spostato per circa un decennio, buona parte del suo interesse e quindi della sua creatività, verso… come lui amava citare divertendosi: "el primero teritorio libre de America". Non è stato difficile quindi per questo Paese accogliere un sostenitore sincero della causa cubana, e non solo per l’impegno di accompagnare gruppi di italiani interessati a conoscere dal vero l’esperienza del socialismo cubano, ma anche per la dedizione nel realizzare svariati lavori grafici per l’associazione Italia Cuba.
Serata alla Bodeguita del medio de La Habana. Vediamo la Nemi, in primo piano a sinistra, con alcuni amici di Radio Meneghina, tra cui, Nino Rossi, alla destra di Elio, ottimo cantautore milanese, amatissimo sia da papà che dalla mamma, e grande animatore con la sue canzoni e la chitarra, di lunghe nottate passate a cantare alla Brioschina. Accompagnatore preparato, Elio non è semplicemente introdotto nei circuiti turistici, qui a lato lo vediamo in compagnia di Juantorena, l’atleta record mondiale negli 800 metri alle Olimpiadi di Montréal.
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L’amicizia tra Pietro e papà è iniziata per corrispondenza, quando Valpreda era in carcere. I due oltre all’ideologia politica, entrambi milanesi DOC+G, amavano la loro città e il suo dialetto. Era divertente per me e sua moglie Laura, (napoletana) sentirli iniziare una discussione, magari su Bakunin, in italiano ed a un certo punto, notare che erano passati, senza che si accorgessero a parlarsi in milanese.
Nel tondo la Nemi al matrimonio, all’atto della firma, la freccia, per indicare l’Augusta, edicolante di via Orefici; un’istituzione per il movimento anarchico di quegli anni.
Sotto papà e mamma al pranzo dopo la cerimonia
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A sinistra
1968
Il 1968 è stato un anno intenso e di prestigiosi successi per Borgonovo, sia nella sua Milano che fuori. Ha partecipato a Firenze alla Mostra Arte e Sport con una tecnica inusuale per lui, un olio e collage dedicato alla morte di Lorenzo Bandini.
Ha vinto il primo premio nel concorso Milano sulla tavolozza con una sua classica ringhiera. Qui riceve la busta con il premio; la pregevole somma di 500.000 lire.
Circa tre volte e mezzo il suo salario di Vigile, amava ricordare che busta e contenuto, l’ha girata pari pari al dentista per saldare il conto familiare
A centro
Nel ‘68 ha vinto il concorso; Milano sulla Tavolozza, con una sua ringhiera ricevendo anche l’Ambrogino d’oro* Una personale alla Barbaroux conclude questo anno intenso, ricco di premi e riconoscimenti.
A destra
Dal 1970 al ‘72, alterna mostre nella centralissima Barbaroux di Milano, a piazze extracittadine, spingendosi anche a Treviso e Padova. Aggiunge al suo classico repertorio, e alle composizioni dei suoi vecchi oggetti, emblematiche marionette o mezze scritte sui muri, col compito di trasmettere timidi messaggi "subliminali" a sfondo politico. Questa crescita artistico/politica, va a braccetto con quella della Nemi, che pur essendo molto impegnata nel sociale, lo segue, guardandogli le spalle, come ben si vede nella foto di questa inaugurazione.
* l'Ambrogino d'Oro è un riconoscimento che i Sindaci o gli Assessori, nel corso del loro mandato, conferiscono alle persone meritevoli.
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La Nemi, come lui la chiamava, con l’articolo, tanto dolce ed appassionata, quanto forte e determinata, organizzata, concreta e pianificatrice, è stata la spalla, il carburante e la bussola nel processo di crescita, non solo pittorica di papà. Senza mai mettersi nelle sue scelte artistiche, gli è sempre stata vicino, sobbarcandosi impegni, questioni e a volte mansioni che altre donne delegavano ai propri compagni. Culturalmente di livello superiore, attenta alle problematiche sociali, inequivocabilmente schierata ha ben presto convogliato queste due attitudini nella militanza politica, condividendola anche col marito, come ad esempio quella a sostegno di Cuba, seppur con differenti tipi di impegni (papà artisticamente, lei più operativamente). Ma è stata l’assoluta dedizione alla causa delle donne, che l’ha proiettata verso un attivismo politico di grande impegno.
Qui a lato la foto della mamma che papà ha sempre detto essere la più bella della mamma. E ancora lei, forse diciottenne, "attaccata al tram" in viale Molise, davanti al mercato della carne
Noi nella foto Farabola per Grand Hotel e noi… visti da papà, per se stesso
Dopo una lunga e fedele militanza nella segreteria dell’UDI, al lato dell’allora Presidente Vally D’Ambrosio, sua grande ispiratrice e riferimento di vita, viene eletta Presidente della Cooperativa dell’UDI, dopo la prematura scomparsa della compagna Vally. Un incarico molto impegnativo che affronterà di petto e con la determinazione che il suo carattere la portava ad avere. Per una decina d’anni gestirà il personale delle strutture alberghiere di Pinarella di Cervia, Caspoggio e Milano. Nonostante costretta a passare parecchio tempo lontano da casa, non ha mai smesso di essere il riferimento presente, lucido e concreto per tutta la famiglia, inclusi i figli già sposati, le nuore e i nipoti.
Sigaretta in mano, dopo un lite con papà, si percepire la sua grinta e la determinazione
Due sue foto su Noi Donne e tra i cuochi ed il personale di cucina (suo preferito) a Pinarella di Cervia
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Non ho potuto astenermi dal mostrarvi questa foto. È indubbio che si tratta di un’altra premiazione, qui papà veste una camicia scura senza cravatta, sembra più giovane che nella foto con l’assessore, ed il contesto è differente, ma… mi piace immaginare che questa foto sia stata scattata nell’esatto momento in cui papà pensava dove sarebbero finite quelle 500.000 lire guadagnate col suo primo premio. Lo sguardo rivolto verso il basso per proiettarsi altrove, il sorriso accennato ma compiaciuto per la certezza di sapere ciò che sarebbe accaduto, ed il modo… provvisorio con cui "la" tiene tra le dita, come già non gli appartenga, sono le motivazioni per le quali ho deciso di condividere questa foto, se non altro per trasmettere un poco dell’ironia e della filosofia di vita di papà.
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Olio su tela - 70x50 cm
Nota: La riproduzione di quest'opera, era una delle quattro messe in vendita (ad offerta libera, minimo 10 euro) per l'iniziativa a favore di una raccolta fondi per l'A.R.C. Italia
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Chine su carta - 28x24 cm
Nota. Disegni/appunti realizzati in occasione del viaggio in Borgogna nel 1968/69, col critico d'arte Monteverdi
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Chine su carta - 24x32 cm
Nota. Disegni/appunti realizzati in occasione del viaggio in Borgogna nel 1968/69, col critico d'arte Monteverdi
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Chine su carta - 24x32 cm
Nota. Disegni/appunti realizzati in occasione del viaggio in Borgogna nel 1968/69, col critico d'arte Monteverdi
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Chine su carta - 21x26,5 cm
Nota. Disegni/appunti realizzati in occasione del viaggio n Provenza, 1964, col critico d'arte Monteverdi
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