A sinistra
Aurelio, detto Elio, nasce a Milano nel 1930, dall’unione di Bianca Zoppetti, qui la vediamo a lui abbracciata, davanti la porta della casa/portineria di via Guicciardini, e di Piero Borgonovo. Composto, vestito "della festa" con cappello in mano in una posa che narra anche molto dell’epoca
Le umili condizioni economiche della famiglia, abituano subito il piccolo Elio a "filosofie e soluzioni" ai problemi della vita che gli saranno sempre utili, come quella che si può notare nel riquadro ingrandito
Al centro
Piero, che ha anche vinto un Giro d’Italia a squadre per dilettanti nel 1926 a 25 anni, trasmette subito la passione per la bicicletta al figlio Un giovanissimo Elio, impegnato in una competizione scolastica, in sella alla biciclettina costruita dal papà
A destra
Con la mamma e il fratellino Ivo, morto a 8 anni, è nel cortile di via degli Etruschi, al Calvairate,
allora quartiere periferico di case popolari, dove ha trascorso la gioventù, e conosciuto la Nemi.
L'amico Sergio Vai, che ci mette del suo, e l'ignaro Elio sorride col suo pennello.
Resteranno amici per tutta la vita, il destino vorrà che Sergio muoia a Puerto de La Cruz, durante una visita al vecchio amico del quartiere Calvairate
La freccia: Non si riconosce, ma c'era anche il piccolo Ivo nella foto
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La morte del piccolo Ivo
Momento terribile quello di questa foto. La mamma accompagna Elio militare, tornato da Alessandria a Milano in licenza , per andare al cimitero di Lambrate alla tomba del povero Ivo.
Ottobre 1945. Elio è a militare ad Alessandria mentre a Milano, a casa sua, si consuma una tragedia che lacererà la famiglia.
Ivo, il fratellino di nemmeno otto anni, è stato ricoverato in ospedale per una sospetta itterizia. Dopo un paio di giorni però muore inaspettatamente. Elio corre a casa, ma arriva quando il funerale è già avvenuto.
In questa foto scattata da un fotografo ambulante in Piazzetta Reale, la Bianca con lo sguardo assente, accompagna un Elio incredulo e attonito al cimitero, alla tomba del fratello Ivo.
La morte del piccolo Ivo
A fine estate del 1945, l’Ivo, il fratellino di Elio viene ricoverato all’ospedale dei bambini di via Castelvetro, per una sospetta itterizia. Dopo un paio di giorni sembra che le cure facciano effetto, tanto che il medico dice alla mamma che potrà andarlo a riprendere il giorno seguente. La Bianca, tranquillizzata dalle parole del dottore, chiede alla vicina di casa, la signora Margherita Malvestito, di andare a far visita al piccolo Ivo quel pomeriggio, cosicché lei, stanca e provata delle giornate precedenti, possa andare a prenderlo la mattina seguente e riportarlo a casa. Al ritorno dall’ospedale la Malvestito conferma le buone condizione del piccolo, così la Bianca, il giorno successivo va felice a riprendersi il suo bambino. Inaspettatamente, il medico le dice che la sera precedente Ivo si è sentito male, che il malore si è aggravato, tanto che hanno dovuto fargli una iniezione per calmarlo, e che poi improvvisamente… è morto.
Possiamo solo immaginare lo sconforto e la disperazione della Bianca. Elio era a militare ad Asti e la morte del fratellino gli è stata comunicata con il lapidario telegramma, nella foto in alto.
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