Olio su tela - 24x18 cm  - Titolo: El chiod - Il chiodo  

Nota: Il titolo l'ho dato io, quando ho scelto questo quadro come apertura della Retrospettiva e "logo" delle future iniziative relative a papà, "agganciandomi" a questo slogan: devo battere il chiodo per non far dimenticare il suo apporto artistico.


 

testata-ringhiera

Cari amici e visitatori, 

              desidero fare una precisazione; ciò che a seguire vedrete, non è come annunciato, un po’ pomposamente,
una “retrospettiva” dell’opera artistica di Elio Borgonovo, in realtà, ciò che ne è uscito, è il racconto fatto dal figlio, del padre… artista. 
Attraverso i passaggi salienti della carriera artistica di papà, i ricordi personali e qualche aneddoto familiare appena accennato, ho cercato di trasmettervi alcuni aspetti della personalità del viejo. Per questo motivo desidero scusarmi se a volte mi sono fatto prendere la mano dal ricordo e dal sentimentalismo.

La mostra è suddivisa in tre settori artistico/cronologici e uno di carattere personale. Ho voluto intervallare alle opere, alcune didascalie “illustrate” per contestualizzare il periodo artistico, suggerire  alcuni aspetti del suo carattere e “documentare” la partecipazione e il sostegno familiare, principalmente da parte della Nemi, all’appagamento del suo talento. Le prime opere sono giovanili, quando ancora si firmava con degli pseudonimi bizzarri come: El Bor e Liù e Il Borgonovo che conosciamo era ancora molto lontano. 
La parte centrale della mostra, la più importante per numero di opere e spazio dedicato, intende percorrere la maturità dell’artista e gli interessi, non solo pittorici, che in quegli anni l’hanno coinvolto e stimolato. 
Infine, il periodo “Canario”, dove si alternano le classiche ringhiere e i cortili milanesi, dipinti coi toni e i colori dell’isola dell’eterna primavera, alle surreali Torri di Babele, nostalgia costante e rimpianto per la sua città che inesorabilmente scompare.

Una presentazione interattiva ripercorre, come nella mostra, la vita e la carriera di papà, permettendo anche la consultazione completa del “Book” che l’artista ha realizzato (in forma “casalinga” e in tiratura ristrettissima) del proprio percorso artistico, unitamente a qualche aneddoto personale.

Invece, esponendo parte delle sue “cose”, ho creduto di comunicare alcuni aspetti del carattere e delle sue passioni. L’incongruenza degli oggetti e dei documenti, di catanai, la scrupolosità e l’ordine con il quale sono stati “catalogati” e conservati, a parer mio, trasmettono il carattere pacato e lungimirante, la curiosità e la disciplina, il sentimento nostalgico e solitario, che a volte lo allontanavano da tutto e tutti, noi compresi. Disinteressato al materialismo, ma morbosamente attento e rispettoso del conoscere e della cultura, principalmente altrui, amava la compagnia di persone preparate ed “accademiche”  traendo da esse una pacatezza, saggezza ed equilibrio che… conquistavano. 

Sorrido ricordando che da ragazzino, provavo quasi “fastidio” quando i miei compagni, venivano a trovarmi a casa… per parlare coi miei genitori, e lui li, ammaliava tutti coi suoi racconti… mianesi. 
Papà, mamma, sono felice di avervi goduto sino all’ultimo. Vi voglio bene. Ivo

 

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