Maggio 2016
Mia mamma…
Ma quant’è la certezza e l’orgoglio che queste due parole contengono, quando le pronunciamo, o anche solo le pensiamo?
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Facile risposta. Infinita, è la certezza che provo quando penso a quanta fortuna mi sia toccata, a non averne avuta un’altra… di mamma. Ed ancora infinito, è l’orgoglio che provo quando penso che proprio lei sia stata la… mia mamma.
Certezza ed orgoglio che raddoppiano e mi rendono ancor più felice, sapendo che qualunque figlio… sente, prova, sottoscrive, e… giustamente ed orgogliosamente afferma che la sua è la miglior mamma del mondo.
Così come mio figlio dice della sua. (Pur essendo la stessa donna dalla quale io mi sono separato).
Heeee la vita!!!
Questa immagine è un mix di due vecchie foto. Probabilmente sono foto scattate nel 1961, un giorno di festa, forse ai giardinetti di pazza Insubria.
La due mamme sono, l’Ivonne con la camicetta bianca, moglie del Sergio Vai, amico di infanzia di papà (te n’ho parlato altre volte di lui/loro. Simpatico aneddoto giovanile cliccando qui.) e mia mamma.
I bambini piccoli sono: quello col cappellino mio fratello Fausto, l’altro il Mario, primogenito dei coniugi Vai. Roberta, la seconda è arriverà forse un anno dopo.
Il “rompiballe” in età scolare con la maglietta a righe… che si nasconde dietro un filo d'erba, sono io.
Mi è parso che unire in un’immagine due mamme felici e divertite nel farsi fotografate, con in braccio oltre al loro, il bambino dell’altra, potesse trasmettere quel pensiero di unicità e di universalità, che ho cercato di comunicarti con le precedenti parole.
Ripropongo questi due disegni giovanili di papà, che ti ho mostrato in Marzo, per ribadire la mia convinzione di “unicità” e “universalità” della mamma di ognuno di noi.