Domenica 11 Dicember 2016
Giusto perché avevo speso la parola, se no… con quel freddo, quella nebbia che era scesa su Milano, sarei tornato a casa di corsa.
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Ma alla fine ho deciso di farci un salto. Così dopo la premiazione del Concorso “Prima che vegna nòtt” 2016, mi sono armato di coraggio, e sono andato a la fera di Òh bèi òh bèi. Ho preso il metrò a Lanza, e due fermate dopo sono sceso a Sant’Ambrogio, salito le scale, ed arrivo davanti alla Basilica… come diceva Alex Drastico, il personaggio fuori di testa inventato da Albanese che mi faceva morir dal ridere, “davanti a me… il nulla, il niente, il deserto”.
N.d.r. Simpatico è bravo Albanese, ma se fosse dipeso da me, non gli avrei dato la Civica Benemerenza (con medaglia d’oro per di più) come invece è accaduto qualche ora prima.
Davanti alla piazza vuota mi sono ricordato che qualche anno prima, ero passato dal Castello, diretto in Paolo Sarpi, e vedendo un mercatino etnico, ho chiesto alla tipa che mi accompagnava, cosa fosse. «Stavamo attraversando la nuova Òh bèi òh bèi.»
Cxxxxo!!! – Inizia e finisce con le stesse lettere, non contiene “z”, è una verdura, ma il significato è lo stesso!
Cavolo, mi tocca tornare in dietro… L’ho fatto, per te... Metrò, 2 fermate uscita Lanza, direzione piazza Castello, entro nel corridoio di bancherelle, e scatto qualche foto.
Concedimi la paca passione che traspare nelle foto, tanto più che Michele mi aveva già detto che gli sarebbe piaciuto fare delle foto alla fiera… quindi le foto che ti mostro, sono il solo “pagamento” di una promessa.
Non lo chiamo nemmeno
"Fotoreportage"
Un susseguirsi di bancarelle di cibarie da strada, oggi di moda chiamarlo… street food provenienti da tutte le parti del mondo, tanto che gli arancini siciliani mi sembravano familiari guardando le pannocchie abbrustolite, infilzate dal bastoncino, da mangiare come si fa sulla spiaggia di Copa Cabana. Tra un paio d’anni vedremo anche la “pamonha”. (Deliziosa purea di mais avvolto in foglie di palma, cotto al vapore, condito con margarina e scaglie di cocco. Mmm delícia).
La folla di persone imbacuccate e ruminanti e la accozzaglia di statuine dozzinali fatte di plastica da mettere, forse nel presepe, ho trovato avessero una somiglianza.
Come al contrario non l’avevano le bancherelle di chincaglierie sudafricane e bigiotteria spiccia, con tanto di “lavorante” che non vuol farsi fotografare, con una delle poche sopravvissute di “robi vecchi”. Che ona vòlta se ciamava strascee.
Non ero certo predisposto a questo blog, ma una cosa divertente mi fa tornare il buon umore… Una amica mi ha mandato un link a un video che il suo amico e collega di lavoro (Ospedale di Niguarda) Bart, gli ha mandato, con la scritta: guardalo è divertente.
L’ho guardato, le ho chiesto subito il link, che Bartolomeo (notare il nome del collega siciliano) le ha mandato. Te l’ho agganciato all’immagina sottostante così se vuoi guardartelo pure tu e magari farti due risate…
e poi...
Dai... simpatici vero?