Aprile 2016
Il proposito che mi sono prefisso pubblicando questo blog, è quello di mostrarti una selezione di fotografie (cinque) che ho preso in rete, semplicemente digitando il titolo del blog: Milano 25 Aprile 1945.
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Premetto… che l’intento non è quello di esprimermi politicamente e/o “esaltare” l’evento, e quindi infilarmi in disquisizioni politiche/partitiche, delle quali, pur avendo le mie convinzioni ed approvando il fine libertario dell’insurrezione, non ho la capacità e la preparazione per affrontare dei contraddittori.
Detto ciò, il materiale che ti propongo NON è inedito, ma è visto e rivisto, anzi… STRACONOSCIUTO (anche da noi che allora ancora non esistevamo).
Ed è proprio partendo da questo fatto, che mi piacerebbe chiederti (se tu c’eri) di raccontarmi/ci l’atmosfera, la sensazione, che viveva il cittadino “comune” (se tu lo eri).
Non del Partigiano Combattente, (come io non sarei stato, unicamente per paura) che ha impugnato le armi, che ha partecipato attivamente alle azioni militari per liberare Milano dai fascisti e dai Nazisti, ma, colui che era arrivato a quella data stanco della guerra, affamato ed umiliato per le privazioni subite, deluso e distrutto dai dispiaceri che gli anni di un conflitto (che sarebbe dovuto essere “lampo”) gli avevano provocato.
Dopo le foto, puoi lasciare un tuo commento nell’apposito spazio o se il racconto è più lungo di 1.000 caratteri, inviare una mail, con l’indicazione se consenti o no alla sua pubblicazione, alla mail: info@elioborgonovo.it .
Te saludi… elbor
Ad esempio, cosa provava quel milanese, “UNO” della folla radunatasi in piazza Duomo, ad accogliere i partigiani?
Oppure, la signora coi calzini corti che applaude i partigiani che passano, forse nel suo quartiere, cosa pensava in quel momento?
E quella giovane che ha preso la bicicletta per andare in centro, e si è attaccata al camion dei liberatori?
Cosa stava pensando l’uomo laggiù in fondo, vedendo tre giovani ragazze, determinate ed armate di fucili, camminare in città?
Ed in fine… la bimba con le trecce, a cosa poteva pensare vedendo passare quei soldati sorridenti, tra i quali una donna?
Adesso… un particolare. Mi sembra che nella precedente foto, della bimba con le trecce, ed questa (che ritengo essere stata scattata in una data successiva al 25 Aprile per via dei carri armati degli alleati) l’uomo indicato in entrambe gli scatti dalla freccia rossa, possa essere lo stesso. Forse è una fantasia che mi sono costruito, guardando e riguardando queste istantanee, immaginando cosa avrei pensato e provato se fossi stato lì, in quei momenti.
Qui, per facilitarti il confronto, i due particolari delle foto in questione, affiancati.
Ricorda che se vuoi lasciare il tuo commento, lo puoi fare nell’apposito spazio o inviando una mail, con l’indicazione se consenti o no alla sua pubblicazione, a: info@elioborgonovo.it .
Alla prossima… elbor
Ora se vuoi, un paio di “cliccate” in rete.
Tratto da WikipediA. - “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire”
… Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) - il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) - proclamò l'insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. …
Per sentire la registrazione originale di quell’annuncio, clicca qui.
Se desideri leggere il contenuto de “Il Nuovo Corriere” del - 26 Aprile del 1945 clicca sulla miniatura qui a destra.
Notizia e precisazione. Prima di pubblicare questo blog, ho sentito il Tullio Barbato ed ho colto l’occasione per mandargli la bozza del testo. Naturalmente le precisazioni ed i particolari che mi ha suggerito, come quello che… la data del 25 Aprile, che è un “convenzione”, perché l’insurrezione a Genova e a Torino sono iniziate in date differenti. Oppure, la particolare importanza che ha avuto il Corpo della Guardia di Finanza di via Melchiorre gioia, o/e gli operai delle grandi fabbriche, nell’ambito della strategia del Comitato di Liberazione a Milano, per preservare ed evitare sabotaggi da parte delle truppe naziste in ritirata. E molto altro ancora… (tutto, in una sola telefonata).
Importanti informazioni che necessiterebbero un blog a parte e lungo… almeno 100 pagine, che io (da solo) non sono in grado di preparare. Da solo osso solo dire: Grazie Tullio, quando vuoi… ma assieme.