Marzo 2016
Me lo ha suggerito qualche giorno prima del tredici, la Paola Cavanna, me l’ha ricordato il Gianfranco Gandini, ma ero “incasinato” con i racconti che già avevo in cantiere, perciò non sono riuscito a pubblicare nulla in tempo. Così…
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… solo ora che el Tredesin de marz l’è passà… riesco a raccogliere i “pezzi” e proporti un breve, ma credo… piacevole racconto formato dal contributo della Paola Cavanna e della sua poesia, e il link al bell’articolo del Gandini, il quale, tra le altre attività nell’ambito della nostra cultura meneghina, riesce anche a tenere una rubrica, sul quotidiano “Il Giorno” intitolata “Tòcch de Milan”.
Poi… leggendo qua e là, ho trovato la pagina YouTube di Joni Preti che ha dei video, ben fatti, che guardano ad alcuni aspetti/tradizioni milanesi, tra i quali uno proprio su “el Tredesin de marz” che ti propongo consiglio, ed ho posizionato a chiusura di questo racconto.
Quest’anno non conoscevo l’esistenza di questa antica festa, confermandomi… proppi on bell milaneson, ma l’anno prossimo non farò ancora questa figura…
“Se Deus quiser” - In portoghese.
Se vedom… elbor
La mail della Paola Cavanna:
El Tredesin de Marz la primavera arriva a Milano
«“… E quii giornad del Tredesin de Marz? Gh’era la fera, longa longhera, giò fina al dazi, coi banchitt de vioeurr, de gerani, coi primm roeus, e tra el guardà, l’usmà, el toccà, se vegneva via col coeur come on giardin, pensand al bell faccin de Carolina che sott al cappellin a la Pamela e col rosin sul sen la pareva anca lee la primavera ...” »
Tratto da Milanin Milanon di Emilio De Marchi.
L'antichissima festa del "Tredesin de Marz" si perde nella notte dei tempi. Secondo un'antica leggenda, il 13 marzo dell'anno 52 d.c. San Barnaba predicò il vangelo di Cristo in una radura poco fuori Milano: una località dove era ancora viva la tradizione celtica e nella quale alcuni cittadini si erano riuniti, pare, per una celebrazione attorno ad una pietra forata con tredici raggi incisi. Al passaggio del Santo le statue degli dei pagani si sgretolavano e la neve si scioglieva e dalla terra spuntavano i fiori. San Barnaba innalzò la croce, sulla pietra rotonda forata, che ancora è venerata presso la chiesa di Santa Maria al Paradiso, al numero 14 di corso di Porta Vigentina.
La tradizione vuole che se in questo giorno si tagliano i capelli, questi cresceranno più forti è sani.
Pare che questa abitudine provenga dall'antica tonsura delle lunghe chiome dei fanciulli, per il passaggio dall'infanzia alla pubertà (da qui la provenienza delle parole “tosa” e “tos”)
Per analogia ricordiamo che nel Museo d'arte antica del Castello sforzesco è conservato un bassorilievo medioevale del XII secolo che si trovava nella distrutta porta Tosa (ora Porta Vittoria) raffigurante una donna che si tosa il pelo del pube. La leggenda vuole che rappresenti con scherno la moglie dell'imperatore Federico Barbarossa (che aveva raso al suolo Milano).
El Tredesin de marz
di Paola Cavanna
Nanch a dill, ma chì a Milan
se va in pressa, sveltament
Se sta nò coi man in man
se lavora alacrement...
Gh'emm premura de rivà
se sparmiss sul temp davvera
L'è per quest che in 'sta città
riva prima... Primavera!
El vintun l'è tròpp in là...
Chì de marz el Trèdesin
l'è el dì giust per festeggià
de l'inverna la soa fin
La legenda del pietron
coi sò ragg. E di cavèi
Del San Barnaba el baston
e di dei che va a tocchèi
Da la nev che dislenguada
al passagg de quell òmm sant
Primavera l'è sboggiada
el dì tredes, per incant!
Va la gent dent in la gesa
de “Maria del Paradis”
a vedè la preia stesa
in del soeul, de marmor gris
Questa l'è la tradizion
ghe chi dis che l'è nò vera
Ma per numm: soddisfazion!
Vess i primm... a Primavera!
Visto che ero in zona…
Aprile 2016 - Qualche giorno dopo aver pubblicato questo racconto, il Roberto Marelli mi ha detto che anche la “lapide” (non sono certo se il termine è giusto, posta sotto la pietra tonda, era importante, perché vi è inciso la testimonianza dell’accaduto.
Alcuni giorni fa, (andavo in via Commenda per degli esami medici. Ahhh l’età…) mi ero portato la macchina fotografica così al ritorno, sono passato da Corso di Porta Vigentina, al 14, sono entrato nella Parrocchia di Santa Maria al Paradiso e San Calimero, questo è il suo nome, ed ho fatto le foto che ti propongo.
Ma… la scritta sulla lapide non è totalmente leggibile. Qualcuno la conosce tutta?
Per leggere l'articolo del Gianfranco Gandini,
clicca sulla testa della rubrica che tiene il Sabato, sul quotidiano...
Clicca qui per il video di Joni Preti
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Se scrivom... elbor