Ottobre 2015
Nel mese di luglio, cercottando nelle carte dei miei genitori, ho trovato un dattiloscritto che narrava, romanzandone il finale, due importanti episodi avvenuti nella vita di Artemio Nicolini; ex-collega Vigile ed amico di papà, scomparso anch’egli nel 2014, come il giovane collega, autore del racconto. Tra le carte i biglietti/lettere indirizzate al viejo, c’era tra le altre foto, questa che ho pubblicato a luglio, chiedendo/mi chi fosse l’uomo in piedi a fianco di Artemio. Per andare al post clicca qui.
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Bene, la risposta è arrivata. Si tratta di Francesco Zenobio; un ex-collega, nomina 1961, trasferitosi una volta in pensione a Minturno. La definizione: "nomina" l’ho trascritta pari-pari dalla mail del Motta, perché è così fortemente VigileUrbanesca… che te l’ho voluta passare. È probabile, che ritrovatosi con l’Artemio, ed essendo stato anch’egli un marinaio, abbiano voluto posare assieme, per mandare un ricordo a papà, col quale sono sempre rimasti in contatto, ed al medesimo tempo, accompagnare il dattiloscritto con questa foto.
Zenobio, è una bella persona, sensibile ed attiva. A Minturno, è responsabile del giornale edito dall’associazione “Amici di Santa Maria Infante” che tratta le problematiche di Minturno e paesi limitrofi. Per darti un’idea della sua partecipazione nella zona, facendo una ricerca su YouTube ho trovato alcune registrazioni di interviste, realizzate nell’ambito dell’iniziativa, "Banca della Memoria di Roma" che ti consiglio di guardare, tra le quali, “La guerra” cliccando qui e “I giochi” cliccando qui.
Chi mi ha dato l’informazione… il Sergio Motta. (Doveva essere proprio bello, una volta lavorare nel Corpo dei Vigili Urbani…) Sergio è un ex-Vigile, amico di papà, estimatore dell’elioborgonovo pittore, affezionato visitatore delle sue mostre, uno tra i primi ad aderire alla Permanente Virtuale, con due opere del viejo, di sua proprietà.
Sergio e la moglie Anna, come i coniugi Brizio sono venuti alla retrospettiva di gennaio e non hanno voluto mancare a questa collettiva, dove, con grande calma e “concentrazione” si sono soffermati davanti ad ogni quadro di papà. Li vedevo da lontano, scambiarsi le impressioni, indicando un particolare o accennando un sorriso che li riportava a tempi lontani.
Poi, è stato per me un piacere veramente grande, quando, credendo che Sergio ed Anna stessero varcando la porta per andarsene, ho visto che invece lo facevano per fermarsi davanti al monitor che, in loop, mostrava, ai passanti, un pout- pourry del percorso artistico di papà. Sono rimasti un sacco di tempo… dall’attenzione che prestavano ad ogni immagine, forse sino a quando non hanno rivisto la prima foto della serie.
Conoscendo e frequentando questi amici ed ex-colleghi di papà ho l’impressione che una volta, a far parte del Corpo dei Vigili Urbani di Milano, c’erano persone più sensibili ed attente alle relazioni interpersonali e così… era come entrare a far parte di una famiglia. Certo, c’erano anche allora gli screzi ed i dissapori, o le pecore nere, è ovvio, ma il clima in generale, ho l’impressione che fosse di amicizia e solidarietà.
Grazie Sergio. Francesco, spero di conoscerti personalmente presto, magari a Minturno. Ciao... Nicolas.
elbor