Giugno 2015
La prima volta che ho incontrato il Tullio Barbato, ho combinato subito un bel pasticcio. È successo alla mostra di papà, al SEICENTRO, a gennaio del 2014.
Il dottor Barbato, nonostante le condizioni di salute non ottimali, è intervenuto all’inaugurazione, e con alcune foto e ritagli di giornali che trattavano la pittura di papà, si è presentato, donandomele.
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L’ho ringraziato per il pensiero, e pensando alla simpatia ed alla stima che papà nutriva nei suoi confronti, l’ho invitato a tenere un breve discorso in ricordo del viejo. Tullio ha accettato volentieri, ha atteso pazientemente (in piedi) tra gli altri intervenuti, che terminassi il mio sconclusionato “discorso”, e quando è venuto il momento di presentarlo e passargli la parola per esprimere il ricordo di papà che io… gli avevo chiesto, sono andato in confusione, ed ho invitato tutti a recarsi al rinfresco, accorgendomi, un attimo dopo, de la figura del ciola che avevi faa con el Barbato.
Ma il Tullio, è persona di livello. Ha frequentato e lavorato con gli ambienti più importanti della cultura, dello sport, dello spettacolo, e della comunicazione. Nella comunicazione radiofonica è una pietra miliare. A Radio Meneghina, quando per decenni, le trasmissioni della mitica emittente milanese, tenevano incollati gli ascoltatori sui 91,950 FM, il dottor Tullio Barbato... il Direttore.
Dicevo... sì, il Tullio non se l’è presa, ha accettato le mie scuse, e anzi da allora, assieme a Luca, suo figlio, mi ha aiuta ad entrare in contatto col mondo meneghino ed i personaggi più rappresentativi delle nostre tradizioni.
E così eccomi qua, a casa sua, per fotografare i quattro lavori (sigla: Perm-021) - vai a la "permanente" - che ha comprato da papà: un Borgonovo dei primissimi, con un bel cortile di una tipica casa di ringhiera ed una vecchia lampada, in primo piano, forse di quelle a petrolio. Una tela, dove c’è dipinta un'asse per lavare lasciata a lato del lavandino di sasso, lavoro del ’74, poi, una china su una carta pergamena che è lo sfondo di tre mollette appese al filo, ed infine, una china ed acquerello, di una composizioni di strani oggetti, el pedrioeu, el tollin de l’òli, el pes de mezz chilo, de la bilancia de cusina.
Essere a casa sua, per fotografare i suoi quadri, e non approfittare per farsi raccontare qualche episodio della sua lunga ed intensa vita professionale, è stata un'occasione alla quale non ho saputo resistere. Ogni aneddoto, fotto, o episodio che mi raccontava, inevitabilmente si intrecciava con la “Storia”, quella con la “S” maiuscola, quella della nostra Città. La mia attenzione è caduta poi su “Montagna de San Sir” sottotitolo: il colle e il parco della memoria.
E lì, mentre sistemavo il quadro per esporlo alla migliore luce, gli ho chiedo di raccontarmi qualcosa su quel suo libro, del quale conoscevo vagamente la storia, solo per aver ascoltato la canzone del Nino Rossi. (Lo so sono un ignorante).
Prendendolo in mano e sfogliandolo, Tullio ha iniziato a raccontarmi un aneddoto, con intensità e dovizia di particolari. La sua voce calda e suadente, professorale per chiarezza e impostazione, dipingeva nella mia mente, mentre sistemavo la macchina fotografica, la scena così come si è svolta settant’anni prima, e quando mi sono voltato per chiedergli un chiarimento, mi sono accorto che non stava raccontandomi il fatto, mi stava leggendo il suo libro; “Montagna de San Sir”.
Io credo che, approfittare, in certi caso non sia una brutta cosa, non sia un “peccato”. E quando viene fatto intenzionalmente? Dipende... Nel mio caso, mi assolvo.
È andata così. Nei due giorni che sono stati necessari per far combaciare i reciproci impegni e fissare l’appuntamento, ho rovistato nelle cose di papà, in quelle cose che raccattava nelle discariche e dai suoi segretissimi strascee di fiducia, per scegliere alcuni oggetti dei quali mi sarebbe piaciuto conoscere di più o che semplicemente mi incuriosiva il loro utilizzo. Li ho messi in una scatola, e me li sono portati all’appuntamento ed ad un certo punto, approfittando della sua disponibilità, dell’esperienza, della memoria storica che Barbato impersona (non solo quella “storica”, Tullio ha una memoria “reale - cronologica” per date, luoghi, nomi e fatti, im-pres-sio-nan-te) gli ho proposto… La scatola dei ricordi.
Guarda il video e poi dimmi se ho fatto bene, ad approfittare, della disponibilità, dell’esperienza e della memoria del dottor Tullio Barbato.
Io credo di sì, credo anche che valga la pena di conoscere sempre di più la storia della nostra Città, approfittare dai racconti e dalla memoria di chi quei fatti, li ha vissuti in prima persona.
Se vedom… elbor
scatola-ricordi-barbato-24.6.15 from Ivo Borgonovo on Vimeo.
Tullio Barbato
Montagna de San Sir...
Il colle e il parco della memoria
Edizioni Selecta – Radio Meneghina
pag. 112 – 80 illustrazioni - € 18,00
Tullio Barbato
Il monte Stella
Milano dai bombardamenti
al parco della memoria
sulla “Montagnetta di San Siro"
Edizioni Selecta
pag. 174 – 134 illustrazioni - € 18,00